Governo mondiale: necessità e requisiti indispensabili
… l’idea oggi impopolare di un governo mondiale potrebbe divenire una realtà nel ventunesimo secolo. Vi è, infatti, a favore dell’ipotesi una pressante necessità di minimizzare i genocidi politici, le discriminazioni economiche le ingiustizie sociali, e il fatto che esiste una tendenza alla progressiva aggregazione dei popoli in una comunità mondiale. Senza un governo mondiale una tale comunità globale non potrebbe nascere e sopravvivere e le tendenze belligeranti potrebbero non essere controllate.
Ac. Krtashivananda Avt. – 1995
Per la prima volta nella storia, con lo sviluppo della scienza e della tecnologia, il nostro pianeta e i suoi abitanti diventano parte di un unico insieme e sempre più dipendenti gli uni dagli altri.
I fenomeni economici e politici ci costringono a considerare il pianeta come una singola unità. Il fatto che la razza umana debba diventare una sola comunità è ancora un desiderio informe, una vaga aspirazione, generalmente non accettata coscientemente come un alto ideale. Molti sistemi politici hanno tentato di creare l’unità umana anche attraverso l’uso della forza, ma si sono dimostrati fallimentari.
Ancor oggi permangono, nell’animo di molte persone, sentimenti conflittuali di colore, di razza, nazionalità, religione e genere che creano costanti mutui antagonismi, miti e sogni che dividono la società umana in fazioni ostili e sfortunatamente non vi è alcun organismo mondiale che possegga la capacità e la determinazione di porre fine a tali ostilità.
L’impotenza delle Nazioni Unite
La tirannia e l’oppressione verso la popolazione Tibetana, il massacro dei musulmani Bosniaci, i conflitti tribali in Africa, la persecuzione religiosa nel Medio Oriente, la persecuzione delle minoranze in Bangladesh e altrove, dimostra chiaramente l’impotenza delle Nazioni Unite. Il Khalenj Time, degli Emirati Arabi Uniti scrisse: “Le pesanti azioni militari effettuate in Somalia per vendicare un attacco armato contro il personale dell’ONU, contrastano fortemente con l’inazione… verso le persistenti atrocità di tipo nazista perpetrate contro i mussulmani Bosniaci“. Il Messaggero d’Italia ha scritto: “Si era sperato che l’ONU finalmente potesse fare il suo dovere come struttura di governo mondiale, ma non ha ancora l’autorità, la forza, o il necessario progetto politico per portare a compimento i suoi compiti.”
La debolezza di questa istituzione mondiale sta nel fatto che ciascuno dei Cinque Grandi (membri permanenti del Consiglio di Sicurezza) può mettere il veto a qualsiasi decisione cruciale del corpo collettivo. Un altro problema vitale è una contraddizione presente nella carta dell’ONU, tra il suo primo scopo – mantenere la pace internazionale – e il primo principio della “eguaglianza della sovranità di tutti suoi membri“.
Questo significa che l’ONU non ha l’autorità reale per interferire negli affari interni di qualsiasi nazione nel caso che le minoranze, al suo interno, siano perseguitate dalla classe dominante. Come inevitabile conseguenza sta aumentando la soppressione delle minoranze e l’esodo di rifugiati, con assoluta noncuranza della giustizia e dei valori umani.
Compiti delle Nazioni Unite
Uno dei compiti principali delle Nazioni Unite, come espresso nell’Articolo 55 della Carta, è di promuovere il “Rispetto universale dei diritti umani e le libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua e religione”.
Ma la mera dichiarazione dei diritti sopra menzionati, non è sufficiente ad assicurare il loro godimento fino a quando non sono riconosciuti e sono applicati dai governi. Nell’assenza di qualsiasi obbligo costituzionale e di un organismo in grado di imporre questi diritti, la Dichiarazione è rimasta finora un pio desiderio. Oggi è
essenziale accettare una qualche forma di sanzione legale contro coloro che li calpestano, cosicché i diritti possano essere rafforzati. Perché ciò accada, questo organismo mondiale deve avere “sovranità” sulla sovranità nazionale sancita dalla Costituzione.
Per neutralizzare gli antagonismi tra i gruppi etnici, razziali, religiosi e tribali, dovrebbe essere data primaria importanza allo spirito del Neoumanesimo.
Nell’opinione di M.N. Roy, “L’Umanesimo è cosmopolita. Non corre dietro ad un utopico internazionalismo, che presuppone l’esistenza di stati nazionali autonomi. Una repubblica cosmopolita di uomini e donne liberi è una possibilità.
Sarà una comunità spirituale, non limitata dai confini degli stati nazionali – capitalisti, fascisti, comunisti, o di qualsiasi altro “ismo”, i quali sono destinati gradualmente a scomparire sotto l’impatto dell’umanesimo cosmopolita”.
Un ideale Costruttivo.
P.R. Sarkar propone: “L’universo è come una famiglia unita. La pace e la tranquillità dipendono da una ben formulata struttura socio-economica.
La formazione di un’adeguata struttura socio economica dipende da un’adeguata visione ideologica. Dovremmo avere innanzi tutto un ideale costruttivo.
L’ideale non dovrebbe essere solamente il punto culminante, ma dovrebbe essere anche il punto d’inizio”.
Egli sostiene inoltre: “L’Universalismo non dipende da nessun fattore relativo. Esso è libero dai vizi degli “ismi”… Gli “ismi” prosperano a causa degli interessi di gruppo.
Fra gli altri fattori, gli “ismi” sono la causa preponderante delle guerre. Coloro che sono ansiosi di realizzare la pace dovrebbero scuotere via i nazionalismi e gli altri “ismi” alleati.”
Caratteristiche del Governo Mondiale
Nella fase iniziale il GM sarà un organismo prettamente legislativo.
Il primo benefico effetto di tale organismo sarà che a nessun Paese sarà permesso di legiferare contro gli interessi delle minoranze. Il diritto di implementare tali leggi sarà responsabilità dei governi locali e non del Governo Mondiale. Il Governo Mondiale deciderà i principi secondo i quali i governi locali applicheranno le leggi in un particolare Paese”.
Con la centralizzazione del potere politico, è necessario decentralizzare il potere economico.
Dovrebbero essere costituite delle zone socio economiche autosufficienti (ZSEA) definite sulla base del retaggio culturale, dei legami sentimentali tra la popolazione e le potenzialità socio economiche di ciascuna zona. Queste sono le unità politiche più piccole della federazione mondiale.
Forma e Struttura del Governo
Il Governo Mondiale avrà tre rami – Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, con una chiara divisione dei poteri. All’inizio il Governo Mondiale dovrebbe funzionare come organismo legislativo, mentre l’amministrazione effettiva degli affari giornalieri sarà lasciata all’amministrazione dei Governi nazionali e regionali.
L’Organismo Legislativo a livello mondiale e nazionale dovrebbe essere di tipo bicamerale, con una Camera Alta e una Camera Bassa. I membri della Camera Bassa saranno eletti in proporzione alla popolazione e quelli della Camera Alta parteciperanno con un numero fisso di rappresentanti per ogni Paese. Di conseguenza, un Paese come la Cina potrà avere più rappresentanti nella Camera Bassa, ma nella Camera Alta ciascun Paese avrà uguale rappresentanza.
A livello nazionale il PROUT propone una federazione di stati con una forma di repubblica presidenziale.
Divisione e Distribuzione dei poteri
Tutti i poteri di ciascun livello di governo saranno suddivisi e distribuiti dalla Costituzione Mondiale o da una delibera organica del Consiglio Mondiale.
Il Governo Mondiale rimarrà responsabile della legislazione, delle relazioni internazionali, della salvaguardia dei diritti umani, della giustizia sociale ed economica, della valuta mondiale e del funzionamento della Banca Mondiale.
Il Governo Mondiale dovrebbe avere a sua disposizione una milizia mondiale permanente senza alcun obbligo verso una qualsiasi nazione.
La difesa nazionale, affari esteri, valuta, ferrovie, poste e telegrafi e questioni di carattere internazionale come la rettifica dei confini, l’irrigazione e le grandi installazioni di generazione elettrica, possono rimanere sotto la responsabilità dei governi nazionali.
I governi regionali rimarranno responsabili dell’agricoltura, industria, istruzione, infrastrutture, inclusa l’energia, strade, installazioni mediche, leggi e ordine pubblico ecc.
L’autogoverno locale sarà responsabile del welfare sociale, dell’approvvigionamento dell’acqua, dell’igiene, abitazioni, protezione ambientale, protezione della flora e della fauna ecc. L’allocazione del reddito e la politica della tassazione può essere decisa di conseguenza.
I diversi livelli di governo dovrebbero avere giurisdizioni chiare, demarcazioni di responsabilità e poteri, e un sistema adeguato di coordinamento.
Se non alteriamo la struttura dei sistemi sociali e l’ordine internazionale basato sulla forza e sullo sfruttamento delle sezioni più deboli della società e delle nazioni povere, la pace del mondo sarà un sogno selvaggio. Questa generazione, mentre ha deciso di non rinunciare a nulla, vorrebbe godere dei frutti della rinuncia… Non siamo preparati a pagare il prezzo della pace, la rinuncia agli imperi, l’abbandono della politica del nazionalismo economico, il riordinamento del mondo sulla base della eguaglianza razziale e della devozione verso la comunità mondiale. È il buon senso comune. Ma perché questi concetti nascano nella mente individuale è necessaria una rivoluzione mentale e morale” S. Radhakrisnan Ex presidente dell’India
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