Parlamento Mondiale: iniziamo a costruire la Pace Globale
Riformare le Nazioni Unite per costruire la pace.
Le recenti guerre in Ucraina e in Palestina ci hanno mostrato la fragilità della mediazione di pace lasciata alle iniziative di singoli capi di Stato o di singole Nazioni.
Non solo è evidente l’insuccesso di questa strategia “fai da te”. Anzi questo approccio diplomatico alla pace alimenta i sospetti incrociati che i vari singoli interlocutori USA, Turchia, Iran, Russia, Cina, Paesi Arabi, gli Europei, altri intrattengono relazioni con i belligeranti per secondi fini che nascondono interessi di parte.
Sta di fatto che dopo ogni visita dei vari attori denominati, si sono susseguite minacce e dichiarazioni belligeranti, è stato come gettare acqua sul fuoco ed i conflitti rischiano di estendersi. Sia ciò vero o falso, è contro ogni logica investire un singolo Stato nel ruolo di mediatore globale a meno che non sia stato delegato dall’intera Comunità internazionale o da un organismo rappresentativo riconosciuto da tutti. Oggi è necessario che questa esigenza di governance globale venga rappresentata da tutti gli Stati e i popoli del Pianeta; l’ONU è il principale candidato a questo ruolo.
Ci sono oggi 2 tipi di opinioni che sminuiscono il ruolo dell’ONU:
1. Chi sostiene che dovrebbe rappresentare i valori della propria religione o del proprio gruppo.
2. Altri affermano che l’ONU non rappresenta più alcuni dei suoi valori fondanti, per questo bisogna iniziare a fare un’altra istituzione Mondiale.
Questi punti di vista difettano dello stesso male, dividere invece che unire. Le diversità vanno rispettate e tollerate ma i dogmi e gli ismi vanno combattuti. I valori delle Nazioni Unite hanno come presupposto “la Società Umana è Una e indivisibile”, quindi il percorso di emancipazione verso la salvaguardia delle libertà e del benessere materiale, psichico e spirituale deve essere incentivato in questa direzione fino alla sua completa realizzazione. L’ONU, per avere una partecipazione attiva di tutti i suoi componenti, si dovrebbe dotare almeno degli stessi strumenti democratici rappresentativi vigenti in molti dei Paesi aderenti. Nelle più sviluppate democrazie del Pianeta e nella storia della democrazia stessa, questa rappresentanza è espressa dai Parlamenti eletti dal popolo. Al fine di stabilire a livello mondiale un’autentica democrazia partecipativa, si impone pertanto la necessità di riformare l’Assemblea Plenaria in un sistema Parlamentare bicamerale con poteri legislativi. Un Parlamento in grado di legiferare per regolamentare il potere giurisdizionale e la funzione amministrativa. Inizialmente dovrebbe operare su questioni fondamentali come conflitti, lotta alla povertà e salvaguardia dell’ecosistema planetario.
Una Camera Alta e una Camera Bassa dovrebbero rappresentare non solo gli Stati ma anche i Popoli di tutto il Mondo. Nella Camera Alta si trasferirà in toto l’attuale Assemblea Generale, mentre nella Camera Bassa sarà rappresentata, in maniera proporzionale, la popolazione di ogni singolo Stato.
Il bicameralismo garantirebbe pluralismo ed equilibrio fra i poteri impedendo qualsiasi abuso. Il nuovo Parlamento non dovrà sostituire gli Stati sovrani, il diritto di applicare le direttive emanate dalle nuove Nazioni Unite spetterà ai Governi Locali. Una governance molto simile all’Europa Comunitaria.
In questa maniera, sia i grandi che i piccoli Stati avranno le stesse responsabilità nei processi di pace e di emancipazione della società umana. Ci saranno meno influenze dirette delle grandi potenze che dovranno misurare i loro armamenti nucleari con il voto di un Parlamento Mondiale legittimato da tutti i popoli del pianeta.
Gli accordi per la creazione di un Parlamento Mondiale dovranno essere il primo passo per trasferire poteri attuativi ad una istituzione altamente rappresentativa. Questo cambiamento dovrà portare in maniera progressiva alla revisione della Carta Costituzionale delle Nazioni Unite. La modifica dell’art. 27 dovrà essere una delle prime riforme urgenti. Il trasferimento del diritto di voto al Parlamento Mondiale e la soppressione del diritto di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza saranno passaggi obbligati per garantire pace e ruolo di super partes alla nuova istituzione. Il Consiglio di Sicurezza dovrebbe avere solo poteri consultivi permanenti in grado di monitorare e mappare i rischi di conflitto nel mondo. Il Parlamento Mondiale dovrà essere considerato la prima pietra miliare di un nuovo cammino che trasformerà i nazionalismi in Internazionalismo. Quando le tendenze divisorie dei nazionalismi verranno silenziate dall’Internazionalismo allora il Sentimento Universalista inizierà a crescere nella mente degli esseri umani che trasmetteranno questa espressione d’amore e benevolenza non solo a tutti gli esseri umani ma a tutti gli altri esseri animati e inanimati del pianeta. Fondiamo insieme le basi per un Neo Umanesimo; World Parliament Now!
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