Alcune peculiarità del sistema economico Prout
NUOVE IDEE PER UNA NUOVA ECONOMIA
Ci sono diverse specialità del sistema economico di PROUT. Queste includono requisiti minimi garantiti, aumento della capacità di acquisto, cooperative, sviluppo industriale, decentramento e pianificazione dello sviluppo. PROUT ha anche le sue specialità nel commercio e negli
scambi*.
Garanzia delle Minime Necessità
Il sistema economico di PROUT garantisce i requisiti minimi dell’esistenza, vale a dire: cibo, vestiario, alloggio, cure mediche e istruzione – a ogni singola persona. Una volta garantiti i requisiti minimi, la ricchezza eccedente deve essere distribuita tra persone con qualità e competenze speciali come medici, ingegneri e scienziati, perché tali persone svolgono un ruolo importante nello sviluppo collettivo della società. Il quantum dei requisiti minimi dovrebbe essere progressivamente aumentato in modo che il tenore di vita della gente comune sia sempre in aumento.
Il concetto di equa distribuzione è un’idea utopica. È solo uno slogan intelligente per ingannare le persone semplici e sprovvedute. PROUT rifiuta questo concetto e sostiene il massimo utilizzo e la distribuzione razionale delle risorse. Ciò fornirà incentivi per aumentare la produzione.
Aumentare la capacità di acquisto
Per implementare efficacemente questo schema, il fattore di controllo in un’economia proutista è l’aumento della capacità di acquisto di ogni individuo. La capacità di acquisto della gente comune in molti Paesi sottosviluppati, in via di sviluppo e sviluppati è stata trascurata, quindi i sistemi economici di questi Paesi stanno crollando creando una crisi mondiale.
La prima cosa da fare per aumentare la capacità d’acquisto della gente comune è massimizzare la produzione di beni essenziali, non la produzione di beni di lusso. Ciò ripristinerà la parità tra produzione e consumo e garantirà che le necessità basilari (i bisogni primari) siano forniti a tutti.
Il sistema cooperativo
Secondo PROUT, il sistema cooperativo è il miglior sistema per la produzione e distribuzione di merci. Le cooperative, gestite da moralisti, tuteleranno le persone contro le diverse forme di sfruttamento economico. Agenti o intermediari non avranno spazio per interferire nel sistema cooperativo.
Una delle ragioni principali del fallimento del sistema cooperativo in diversi Paesi del mondo è l’immoralità dilagante diffusa dagli sfruttatori capitalisti per perpetuare il loro dominio.
Le cooperative si sviluppano in una comunità che ha un ambiente economico integrato, bisogni economici comuni e un mercato pronto per i suoi beni prodotti in cooperazione. Tutti questi fattori devono essere presenti anziché le cooperative possano evolversi. Le cooperative ben gestite sono esenti dai vizi della proprietà individuale. Nelle cooperative può essere aumentata la produzione, come da necessità, grazie alla loro natura scientifica.
Per il loro successo, le imprese cooperative dipendono da:
1. moralità,
2. una forte amministrazione
3. accettazione incondizionata del sistema cooperativo da parte delle persone.
Ovunque questi tre fattori siano evidenti in qualsiasi misura, le cooperative otterranno un successo proporzionato.
Per incoraggiare le persone a formare cooperative, dovrebbero essere stabiliti modelli cooperativi di successo e le persone dovrebbero essere istruite sui benefici del sistema cooperativo. Nel sistema cooperativo dovrebbe essere utilizzata l’ultima tecnologia, sia nella produzione sia nella distribuzione. Una modernizzazione adeguata porterà ad un aumento della produzione.
I dirigenti della cooperativa dovrebbero essere eletti tra coloro che hanno quote della cooperativa. I membri delle cooperative agricole riceveranno dividendi in due modi:
1. a seconda della quantità di terra che hanno donato alla cooperativa,
2. secondo l’ammontare del loro lavoro produttivo manuale o intellettuale.
Per pagare questo dividendo, inizialmente la produzione totale dovrebbe essere divisa su base cinquanta e cinquanta: il cinquanta per cento dovrebbe essere pagato come salario e il cinquanta per cento dovrebbe essere pagato agli azionisti in proporzione alla terra che hanno donato. La popolazione locale dovrebbe avere la priorità nella partecipazione alle imprese cooperative.
Per realizzare un uguale sviluppo in tutte le regioni, invece che solo in alcune aree particolari, dovrebbe essere adottata la pianificazione socio-economica. In questo piano di sviluppo, dovrebbero essere utilizzate la ricchezza locale, le risorse e le potenzialità dell’area.
Il controverso problema della proprietà della terra può essere risolto attraverso la graduale socializzazione della terra attraverso le cooperative agricole.
La proprietà fondiaria cooperativa dovrebbe essere implementata passo, passo, in accordo alle circostanze economiche dell’area locale. Durante questo processo la proprietà della terra non dovrebbe essere nelle mani di un particolare individuo o gruppo.
Sviluppo industriale
PROUT divide la struttura industriale in tre parti:
1. industrie chiave gestite dal governo locale
2. cooperative
3. imprese private
Questo sistema eliminerà la confusione per quanto riguarda se o meno un particolare settore dovrebbe essere gestito privatamente o dal governo, ed eviterà duplicazioni tra il governo e l’impresa privata. In molti Paesi sottosviluppati e in via di sviluppo c’è un’eccessiva pressione demografica sull’agricoltura. È improprio che più del quarantacinque per cento della popolazione sia impiegata nell’agricoltura.
Nei villaggi e nelle piccole città dovrebbe essere sviluppato un gran numero di industrie agrarie e agricole per creare nuove opportunità di lavoro. Inoltre, l’agricoltura dovrebbe avere lo stesso status dell’industria in modo che i lavoratori agricoli comprendano l’importanza e il valore del loro lavoro.
Secondo la politica salariale di PROUT, i salari non devono essere accettati solo sotto forma di denaro. Possono essere accettati sotto forma di beni essenziali o anche di servizi. Si consiglia di aumentare gradualmente questa componente salariale in accordo alla componente monetaria dei salari.
PROUT sostiene la massima modernizzazione nell’industria e nell’agricoltura introducendo la tecnologia scientifica più appropriata, tuttavia la modernizzazione e la razionalizzazione non dovrebbero portare a un aumento della disoccupazione. Nel sistema economico collettivo di PROUT, la piena occupazione sarà mantenuta riducendo progressivamente l’orario di lavoro man mano che l’introduzione di un’adeguata tecnologia scientifica aumenta la produzione. Questo non è possibile in un sistema capitalistico.
Decentramento
Per concretizzare il suddetto programma economico, PROUT sostiene un approccio nuovo e unico al decentramento basato sulla formazione di unità socio-economiche in tutto il mondo. Le unità socio-economiche dovrebbero essere formate sulla base di fattori quali
- problemi economici comuni
- potenzialità economiche uniformi
- somiglianze etniche
- caratteristiche geografiche comuni
- eredità sentimentale delle persone che nasce da comuni legami socio-culturali come la lingua e l’espressione culturale.
Ogni unità socio-economica sarà completamente libera di tracciare il proprio piano economico e le modalità della sua attuazione. All’interno di ogni unità socio-economica ci sarà anche una pianificazione decentralizzata, che in PROUT viene chiamata “pianificazione a livello di blocco”. I comitati di pianificazione a livello di blocco saranno gli organismi di pianificazione di livello più basso.
Un’unità politica come uno stato federale o unitario può contenere un certo numero di unità socio-economiche. Ad esempio, lo stato del Bihar in India può essere suddiviso in cinque unità socioeconomiche: Angadesh, Magadh, Mithila, Bhojpuri e Nagpuri. Sulla base dei suddetti fattori l’intera India può essere suddivisa in quarantaquattro unità socio-economiche.
L’Italia ad esempio potrebbe essere costituita da 3 Unità Politiche: Sardegna, Sicilia e resto dell’Italia. Da diverse unità Socio-Economiche, costituite ad es. dalle regioni o Provincie, ma bisognerà studiarle più a fondo.
A queste unità deve essere garantita la piena libertà di raggiungere l’autosuffcienza economica attraverso l’attuazione della propria programmazione e politica economica.
Se le popolazioni locali di queste unità organizzano programmi su larga scala per la loro liberazione socio-economica e culturale a trecentosessanta gradi, ci sarà un diffuso risveglio socioeconomico in tutta l’India.
Indipendentemente dal fatto che siano ricchi o poveri, vecchi o giovani, istruiti o analfabeti, se la popolazione locale è
animata da sentimenti antisfruttamento e universali, potrà avviare potenti movimenti di liberazione socioeconomica. Quando le persone fonderanno i loro interessi socio-economici individuali con l’interesse socioeconomico collettivo, il deflusso di ricchezza economica da una regione cesserà e lo sfruttamento sarà completamente sradicato. Sarà garantito il diritto alla piena occupazione per tutta la popolazione locale e l’occupazione della popolazione locale avrà la precedenza rispetto a quella non locale.
Dove non c’è un adeguato sviluppo economico, vi è un surplus di lavoratori disoccupati. Infatti tutte le regioni economiche sottosviluppate soffrono di plus lavoro, e quando il surplus di lavoro migra verso altre regioni la regione rimane non sviluppata per sempre. Nelle zone di eccedenza di manodopera si dovrebbe prevedere l’immediato impiego della popolazione locale.
Nel fornire lavoro alla popolazione locale, dovrebbero essere presi in considerazione anche i sentimenti locali. Il numero massimo di agro-industrie e agrico-industrie dovrebbe essere stabilito sulla base del potenziale socio-economico della regione e dovrebbero essere realizzate varie altri tipi di industrie in base alle esigenze collettive. Questo approccio creerà enormi opportunità di nuova occupazione. Attraverso una tale politica dell’occupazione, sarà possibile aumentare il tenore di vita della popolazione locale.
In un sistema socio-economico decentralizzato può essere facilmente introdotta la modernizzazione dell’industria e dell’agricoltura e i beni prodotti saranno prontamente disponibili sul mercato. Man mano che ciascuna unità socio-economica sviluppa il proprio potenziale economico, le disparità di reddito pro capite tra le diverse regioni diminuiranno e la posizione economica delle regioni non sviluppate potrà essere elevata a quella delle regioni sviluppate. Quando ogni regione diventerà economicamente autosufficiente, l’intero Paese raggiungerà rapidamente l’autosufficienza economica. La prosperità economica sarà goduta da ogni singola persona.
Pianificazione dello sviluppo
L’economia decentralizzata di PROUT segue uno specifico principio guida. Cioè, un’efficace pianificazione economica dovrebbe basarsi su quattro fattori fondamentali:
- il costo di produzione
- la produttività
- la capacità di acquisto
- le necessità collettive
Altri fattori correlati includono le risorse naturali, le caratteristiche geografiche, il clima, i sistemi fluviali, i trasporti, le potenzialità industriali, il patrimonio culturale e le condizioni sociali.
A causa della mancanza di un principio ben definito di pianificazione economica e del predominio di vari sentimenti egoistici, l’economia indiana è stata paralizzata dall’inerzia. Sono state costruite acciaierie dove non c’è fornitura di energia a basso costo ed enormi rffnerie di petrolio come quelle di Mathura e Barauni dove non ci sono materie prime entro 1.000 miglia. Una tale politica non è solo un grande spreco e un uso improprio delle risorse, ma illustra anche la mancanza di lungimiranza e l’ignoranza dei pianificatori indiani.
Questa situazione ricorda il periodo britannico in cui la iuta grezza del Bengala veniva inviata a Dundee in Gran Bretagna per sviluppare l’industria della iuta britannica. Quando la fornitura di iuta grezza dal Bengala è stata interrotta, tutte le fabbriche di iuta a Dundee sono state chiuse. Se i prodotti finiti di iuta fabbricati a Dundee non fossero stati venduti nel Bengala, l’industria della iuta di Dundee non sarebbe sopravvissuta.
Questa storia economica è rilevante per l’industria della iuta del Bengala, oggi morente. L’attuale clima politico è pieno di slogan come: “Si nazionalizzino le fabbriche di iuta chiuse” e “Basta con la serrata”.
I leader sindacali stanno accumulando grandi ricchezze, stanno sfruttando questa industria depressa mentre migliaia di lavoratori disoccupati sono soggetti a privazioni, fame e sofferenze indicibili. Il Bengala non fornisce nemmeno iuta grezza suWciente a gestire le proprie fabbriche, quindi la iuta grezza deve essere importata dall’esterno della regione per rifornire i mulini esistenti.
Se le persone vogliono rendere sana l’industria della iuta, devono essere compiuti alcuni passi chiari e coraggiosi. Il numero di mulini di iuta dovrebbe essere ridotto in modo che corrispondano alla diminuzione dell’offerta di iuta grezza.
Gli stabilimenti aggiuntivi dovrebbero essere chiusi o convertiti alla produzione di altri beni essenziali. I mulini impegnati nella produzione di iuta dovrebbero produrre principalmente filo di iuta piuttosto che altri prodotti di iuta, e il filo di iuta dovrebbe essere distribuito tra agricoltori e tessitori attraverso un sistema di cooperative della iuta.
Se si adotta una tale politica, la grande domanda di filati di iuta nel Bengala sarà soddisfatta e la produzione eccedente potrà essere esportata. Man mano che l’industria sarà decentralizzata, la ricchezza generata dalla produzione dei filati sarà diffusa tra la popolazione locale, ponendo fine allo sfruttamento su larga scala da parte dei ricchi mercanti di iuta e aumentando il tenore di vita della popolazione locale.
Quindi, sulla base dei suddetti fattori, ogni unità socio-economica dovrebbe elaborare il proprio piano di sviluppo per l’autosuWcienza socio-economica e poi attuarlo. Una pianificazione grandiosa, irrilevante o inappropriata per le condizioni economiche locali, non dovrebbe essere imposta dall’esterno. Ciò non sarà permesso.
La pianificazione centralizzata è totalmente fallita in tutti i Paesi del mondo, inclusa l’India. Nel sistema di pianificazione decentralizzata di PROUT, dovrebbe esserci un piano coordinato per l’intera unità socio-economica sulla base della pianificazione a livello di blocco. Ad esempio, per l’intero Ra’r’h occidentale, inclusi Bankura, Purulia, ecc., dovrebbe esserci un sottopiano. Allo stesso modo, dovrebbe esserci un altro sottopiano per Jalpaiguri, Coochbehar, Siliguri e Goalpara. Inoltre, dovrebbe esserci un’adeguata pianificazione a livello di blocco in tutta l’unità socio-economica. Così sarà distrutto il seme della centralizzazione economica.
Commercio e Scambi
PROUT ha anche le proprie specialità nei settori del commercio, degli scambi, della tassazione e delle banche. La distribuzione dei beni di prima necessità dovrà avvenire interamente attraverso cooperative di consumatori, non attraverso il governo, uomini d’affari o intermediari di diverso livello. Ciò non lascerà alcuno spazio per la manipolazione da parte dei profittatori. Per quanto possibile, il baratto dovrebbe essere la base per il commercio tra
unità socio-economiche autosuWcienti.
I prodotti essenziali dovranno essere interamente esentasse. Non ci sarà imposta sul reddito. Invece le tasse dovrebbero essere riscosse al punto di partenza della produzione.
Il sistema bancario dovrà essere gestito da cooperative. La banca centrale o federale sarà controllata dal governo locale. La massima dell’economia produttiva di PROUT è: “Aumentare soprattutto la capacità d’acquisto della gente comune”.
Se questa massima viene seguita nella pratica, sarà facile controllare i prezzi delle merci attraverso il sistema cooperativo e il decentramento economico.
Kolkota, Giugno 1979
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