Progetto di Conservazione dell’Acqua di Ananda Nagar
Abbiamo voluto concentrarci sulle possibili soluzioni al problema siccità, evento che ha colpito pesantemente l’Italia nel 2017. Eravamo convinti che si potesse modificare l’ambiente stesso per giungere all’equilibrio ambientale pre-crisi climatica o per lo meno avvicinarvisi, e non fosse sufficiente, a fronte di centinaia di pagine di analisi, semplicemente far ricorso al principio di adattamento e mitigazione degli effetti estremi del clima.
Il problema dell’acqua, oggi è un pressante problema per la sopravvivenza degli esseri viventi. Vediamo le soluzioni di P.R. Sarkar.
L’acqua è elemento chiave per la sopravvivenza del mondo biologico. Siamo stati in India e abbiamo trovato nella remota regione di Ananda Nagar, Distretto di Purulia, delle soluzioni semplici ed efficaci, pianificate dalla Ananda Nagar Development Society, per risolvere la carenza cronica di acqua e riportare l’equilibrio ecologico, anche in una zona semidesertica.
Il complesso di Ananda Nagar centrale (1), (città della beatitudine) di circa 4Kmq con le sue estensioni, è situato all’interno dell’ampia area denominata Rarh (letteralmente ‘terra rossa’), a nord-ovest della capitale Calcutta.
Area molto povera, arida, dal clima torrido d’estate, dove si possono sperimentare facilmente i 50 gradi all’ombra.
Soggetta per 3 mesi all’anno, alla furia dei monsoni e ad elevate precipitazioni, si può contare circa 1mt d’acqua piovana, mentre per altri 9 mesi la pioggia non si fa più vedere. Come conseguenza i fiumi sono in secca e ne risente sia la popolazione locale sia la flora che è nell’area del RARH, molto rada.
Il progetto di AN messo nero su bianco da Sarkar è imponente: prevede come prima azione per il ripopolamento umano la riforestazione con circa 1.000.000 di alberi, e progetti per la conservazione dell’acqua ‘piovana’. In secondo luogo la creazione di scuole, di tutti i livelli fino all’università, orfanatrofi, circa 70 aziende artigianali per la produzione dei beni primari, scuole per insegnanti, progetti per l’energia, agricoltura locale per l’autosufficienza, istituti di ricerca, e pianificazione dello sviluppo. Vi sono progetti di conservazione della flora e della fauna.
Sarkar ha previsto la costruzione, sul corso di questi 7 fiumi, di ben 43 sbarramenti e dighe. Ci siamo chiesti il perché, avendo a disposizione solo un fiotto d’acqua nel periodo siccitoso e un flusso torrentizio pauroso nel periodo dei monsoni.
Queste dighe, o sbarramenti, sono disposti a circa 400-600 mt gli uni dagli altri, a seconda della zona. La ragione secondo Sarkar è che la costruzione di due dighe sul letto del fiume a questa breve distanza crea, tra le due, un bacino d’acqua di cospicue dimensioni, si parla di circa 20.000 mc, e l’acqua penetrando gradualmente nel terreno va ad alimentare la falda acquifera che si alza progressivamente. Infatti asserisce Sarkar, “se la falda acquifera scende sotto i 16 metri, vi è desertificazione”, in quando le radici delle piante non sono in grado di pescare l’acqua scesa troppo in basso e muoiono.
Il risultato di questo semplice progetto è stata una esplosione del verde, sulle rive dei fiumi e nella zona interna, e lo sviluppo dell’agricoltura grazie alla possibilità di utilizzare l’acqua dei bacini per l’irrigazione e alla creazione di pozzi per l’acqua potabile.
La falda in alcuni punti si è alzata talmente tanto che se si scava un pozzo si trova acqua pulita a 5 metri di profondità.
Il progetto di Ananda Nagar, nel suo complesso e solo per ciò che riguarda la ‘conservazione dell’acqua’ e l’uso scientifico delle piante, prevede:
- piantumazione di 1.000.000 di alberi
- creazione di 1.000 laghetti e stagni sparsi su tutto territorio di AN, che si estende per circa 400kmq
- piantumazione di 5 file di alberi a crescita rapida e lenta sulle rive di questi stagni e laghetti
- piantumazione di piante da fiore per rendere questi luoghi dei “beauty spots”, luoghi esteticamente belli
- creazione di laghi di medie e grandi dimensioni
- collegamenti tra di loro per raccogliere e distribuire l’acqua piovana che in queste zone, nel periodo dei monsoni, raggiunge anche il livello di 1 metro.
Sarkar afferma che la presenza degli alberi favorisce la piovosità, assorbe la CO2, diminuisce le temperature locali. La combinazione acqua e alberi, riporta quell’equilibrio ecologico che con i cambiamenti climatici odierni sta scomparendo.
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