I Giovani ed i nuovi valori
Negli anni ’70 si parlava di gioventù perduta, quella moltitudine di contestatori dell’autoritarismo incarnato da insegnanti, genitori, politica. Oggi si parla collettivamente di gioventù smarrita anche se i molti singoli trovano ben presto una loro collocazione sociale in gruppi ristretti molto coesi. I cambiamenti in atto di ogni ordine e grado, soprattutto la trasformazione culturale per la decadenza dei valori religiosi, e di risulta il turbo capitalismo che ne ha preso il posto, la sintesi culturale tra diversi gruppi sociali che si incrociano sul nostro territorio, da una parte hanno aperto nuove frontiere, dall’altra hanno innescato difficoltà nelle scelte di campo. I giovani hanno sviluppato una sintesi interessante: rapportarsi con gli altri come esseri umani senza distinzione di razza, colore, sesso, etnia, etc. Un segno di maturità e allargamento dei confini mentali.
Che cosa offriamo noi ai giovani per interpretare il mondo e soprattutto per consolidare una forma di società di mutua convivenza ed efficienza organizzativa? Non molto. Pensare che il nostro paese arriva da una dominazione delle istituzioni religiose, da una parte coltivando l’idealismo e la devozione dall’altra i dogmi, contro altri due fenomeni che hanno segnato il mondo intero: il comunismo materialistico e il fascismo e nazismo, la peggior forma di sfruttamento sociale mai esistita. Insomma nulla che possa servire loro per la ricostruzione socioeconomico-culturale.
Passata la tempesta si fa per dire si trovano oggi ad affrontare altre sfide con i cambiamenti climatici estremi e il proliferare delle guerre. In questo scenario e complicato sapere che cosa possiamo lasciare ai giovani in eredità. Quali strumenti per la lettura dei cambiamenti in atto e soprattutto quali ideali, filosofia, valori e principi per la ricostruzione sociale?
Un mio amico ha ribadito come l’Italia venga da un passato di divisione in Signorie e Comuni, poi da dominazioni straniere dagli Spagnoli, Francesi, Austriaci, Tedeschi. Insomma un’Italia frammentata socialmente e poi divisa in ideologie partitiche che hanno contrapposto diversi blocchi sociali. Tutto questo sta arrivando all’epilogo finale in una fase di estrema contrapposizione, con la decadenza degli imperi…
Ebbene cari/e giovani se siete resistiti/e fino ad oggi lo dovete alle vostre nuove intuizioni. Noi possiamo solo lasciarvi alcune idee progressiste che abbiamo coltivato sin dalla nostra gioventù. Parliamo del concetto di uguaglianza sociale di tutti gli esseri umani, di universalismo, di un’economia che garantisca a tutti le minime necessita per vivere, come diritto di nascita, della necessità di sviluppare un’economia locale autosufficiente per ripararsi dalle crisi finanziarie e produttive del prossimo futuro. Se possiamo permetterci vi consigliamo di lavorare in cooperazione, ormai il lavoro individuale e diventato inefficiente, e di porre davanti a voi gli ideali di un’unica umanità sotto il medesimo cielo blu. Questo vi salverà da tutte le tempeste che dovrete affrontare nei giorni a venire. Con i migliori auspici.
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