L’ultima e più pericolosa forma di sfruttamento economico è lo sfruttamento fascista. Al fine di sollecitare il sostegno nazionale per giustificare il loro sfruttamento, gli imperialisti rendono popolare la teoria del nazionalismo. Descrivono il loro sfruttamento come razionale e costituzionale e basato sull’interesse nazionale. Gli imperialisti britannici, per legittimare il loro sfruttamento, abbracciarono la teoria nazionalista. Seguendo l’esempio degli inglesi, Mussolini in Italia e Hitler in Germania si mossero sulla stessa strada. Quando l’imperialismo comunista fu istituito dopo la seconda guerra mondiale, il leader sovietico Joseph Stalin propagò il concetto di supremazia slava. Allo stesso modo, il leader cinese Mao Zedong ha costruito la superiorità cinese.
Non appena una potenza imperialista si trasforma in una potenza fascista, allarga i suoi tentacoli per opprimere psichicamente e culturalmente un popolo vinto. Per perpetuare lo sfruttamento economico senza ostacoli, lo sfruttamento psichico inizia quasi contemporaneamente. Quando lo sfruttamento psichico viene utilizzato per ulteriore sfruttamento economico, viene chiamato “sfruttamento psicoeconomico”.
All’inizio, gli sfruttatori fascisti scelgono una comunità debole che abita una regione ricca di risorse naturali. I fascisti hanno sradicato socialmente e culturalmente la comunità vittimizzata imponendo loro una lingua e una cultura straniere. Poiché la popolazione locale non può esprimere facilmente i propri sentimenti e sentimenti individuali e collettivi in una lingua straniera, sviluppa una psicologia disfattista e un complesso di inferiorità rispetto agli sfruttatori. Questa psicologia disfattista distrugge lo spirito naturale e la volontà di combattere della popolazione locale, e i fascisti utilizzano abilmente questa opportunità d’oro. L’interesse primario degli sfruttatori fascisti è quello di succhiare gradualmente la vitalità della comunità locale in modo che possano saccheggiare e depredare le loro risorse naturali, ma se necessario cancelleranno anche la comunità locale dalla faccia della terra.

P. R. Sarkar