Europa

Terremoto in Turchia e la rotta turco-calabrese

migrant health issues_Autore: Sandor Csudai 

di Massimo Capriuolo

Siamo rimasti tutti colpiti dagli ultimi tragici avvenimenti che hanno provocato dolore e tristezza in tutti noi in questo mese di febbraio. Il terremoto in Turchia e Siria e la strage di migranti sulle coste di Crotone.

Esiste un collegamento?

Il fortissimo terremoto di magnitudo 7.8 che il 6 febbraio ha colpito all’alba la regione a confine fra Turchia e Siria, uccidendo oltre 50.000 persone.

Il naufragio mortale che il 26 febbraio, sempre all’alba, ha interessato l’imbarcazione partita da Smirne in Turchia con a bordo circa duecento migranti, spezzandosi in due nei pressi delle coste di Crotone, provocando una strage tra bambini, donne e uomini.

Come dice lo scrittore Erri De Luca “il terremoto è un naufragio in terra. Le case diventano imbarcazioni scosse tra le onde e sbattute sugli scogli. Si perde tutto, si conserva la vita, lacera, attonita che conta gli scomparsi sul fondo delle macerie.”

Possiamo aggiungere che anche il naufragio è un terremoto in mare. Le vite si spengono inghiottite dalle onde cavalline, nel sapore salato che non distingue più tra lacrime e acqua di mare.

Se esiste un collegamento tra questi due avvenimenti è indiretto, senza causa ed effetto, tra l’invisibilità ai nostri occhi dei grandi flussi migratori, tra il momento storico centrale che sta vivendo il Mediterraneo, la funzione dell’Europa che ancora miope non focalizza l’attenzione sulle scelte epocali da affrontare in tema di immigrazioni, ma poi decide che oggi ha priorità rifare i cappotti a tutti gli edifici.

Esiste una tratta per l’immigrazione che parte dalla Turchia e giunge in Calabria. Questo terremoto in Turchia ha ampliato la possibilità di imbarcarsi, superando i controlli ai migranti che decidono di dirigersi verso l’Europa.

La tragedia di quest’ultimo naufragio in Calabria ci racconta che la rotta turca è destinata a diventare il canale principale di arrivo di siriani, iracheni e afghani che rischiano la vita per raggiungere i Paesi europei.

A causa del sisma in Turchia, le autorità turche stanno riducendo i controlli, pertanto assisteremo in tale fase post-sisma ad un incremento di viaggi e sbarchi della speranza e purtroppo ad altre tragedie simili per raggiungere le coste italiane.

Dante Faraoni

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