Guerra

Dal Bundestag al Planalto. Due tentati golpe allo specchio

di Massimo Capriuolo

Evidentemente nessuno può affermare che esista un filo conduttore diretto o indiretto che colleghi lo sventato golpe in Germania il 7 dicembre 2022 per rovesciare il Bundestag e dopo un mese l’assalto in Brasile al Planalto e alle altre sedi istituzionali del Governo brasiliano. Due Stati tra loro lontani, due continenti uniti da quel profondo oceano, da cui prende il nome il Patto Atlantico che ne vede la Germania paese membro e il Brasile paese esterno alleato.

E proprio questa instabilità attuale del Patto, con una guerra in corso contro la Russia, potrebbe esserci dietro le quinte dei tentati golpe organizzati a partire con il Principe della Turingia in Germania e con i pro-Bolsonaro in Brasile.

Ci vengono spontanee alcune domande. C’è stata una regia, servizi di intelligence deviati o più 007 che hanno atteso le condizioni adatte per agire e favorire questi assalti? Sono state anche queste volte delle strategie della tensione? E la tensione era diretta a cosa? Erano solo avvertimenti?

Ricordiamo l’esperienza italiana tra gli anni 70 e 80 con i collegamenti tra stragi, Cia, servizi deviati e magistratura che coprirono i neofascisti veneti (Andrea Priante sul Corriere del Veneto).

Il fallito golpe tedesco dello scorso dicembre diretto da una cellula violenta di estrema destra, in procinto di avverarsi e con obiettivo l’insediamento di un regime ispirato al Terzo Reich, è avvenuto lo stesso giorno del 1970 quando in Italia stava realizzandosi un tentativo di golpe poi autosospeso, diretto dal principe Borghese, che alla fine ne annullò l’ordine di persona, mentre i suoi seguaci e militari armati erano già pronti ad assaltare il Parlamento italiano. Allora la Cia aveva scommesso sulle sue pedine.

Si crede, forse azzeccando, che il tentativo di golpe in Brasile sia una fotocopia di quello tentato in America, ma non si potrebbe forse vedere anche il golpe sventato a Berlino una copia del golpe sudamericano?

Possiamo però dire con realismo che nel 2022 in Brasile le manifestazioni neonaziste sono raddoppiate, così come le cosiddette cellule neonaziste sono passate da circa 500 nel 2021 a oltre 1000 nel 2022 (“Brasile. Manifestazioni neonaziste raddoppiate in un anno” di Gloria Paiva su pagineesteri.it”).

Durante i picchetti dei sostenitori bolsonaristi dinanzi alle caserme dell’esercito, per incitare i militari ad un golpe e prima dell’assalto alle sedi del Governo, con le porte dei palazzi aperte dal di dentro, molti bolsonaristi sono stati immortalati mentre facevano il saluto nazista.

Secondo la studiosa antropologa brasiliana Adriana Dias, la diversificazione delle cellule naziste brasiliane è ampia e va da chi difende il ritorno dell’apartheid in Sudafrica, a chi sostiene il Ku-Kux-Klan, infine ai movimenti hitleriani ed ai negazionisti dell’Olocausto.

Altra considerazione. Durante gli anni ’30 il Brasile divenne il primo Paese fuori Europa che ospitava il partito nazista più grande dopo quello tedesco con le camice verdi che scimmiottavano quelle nere italiane e le brune tedesche. (Il Brasile in guerra, di Andrea Giannasi). Da allora le cellule neonaziste brasiliane hanno mantenuto intrecci di connivenza con tutti i gruppi simili, addirittura lambendo oggi il gruppo nazista Azov.

E con questo cosa si può dire? I governi di Scholz e Lula sarebbero potuti diventare le due vittime sacrificali da avvertite e per cosa?

Questi accadimenti avvengono e potranno ancora avvenire quando c’è un vuoto di valori democratici, ed è presente una crisi economica internazionale. Nella strategia della tensione si vede un metodo di governo e con la coesistenza di vari dogmi che influenzano negativamente la società, separando le persone le une dalle altre, costruendo muri e fili spinati, nella logica del dividi et impera.

In tal senso, in generale i neo-nazifasci-smi sono una delle chiavi per dividere l’umanità, possono crescere nei ceti medi, così come in alcune fasce del proletariato, soprattutto nei momenti storici in cui aumenta il loro impoverimento.

Tuttavia, la storia insegna che la piena trasformazione di un progetto teorico fascista in uno Stato praticamente fascista si ha quando tale progetto si assimila con gli obiettivi delle classi finanziarie capitaliste. Eguale enfasi è sui progetti di comunistizzazione della società che devono essere parimenti fermati e combattuti.

Questi peculiari virus vanno debellati immediatamente, perché hanno creato tante divisioni e illusioni nella società, tante guerre sanguinose e possono ancora rappresentare un percorso deviante per l’unità della società umana.

 

Massimo Capriuolo

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