Guerra

Eliminare il Superbonus senza alternative? Negare l’emergenza climatica ed energetica è una follia!

Quando Draghi e suoi stretti collaboratori di governo hanno iniziato ad attaccare una misura come il Superecobonus 110% bollandola come “pericolosa” per l’economia si è subito capito che non era la manovra e la sua impostazione sotto attacco ma era la politica che faceva le sue mosse per discreditare il “nemico politico”. L’ex ministro Daniele Franco, a cui fecero eco molti giornali e media, misero in giro la notizia che le truffe fatte attraverso il 110% ammontavano a 5 miliardi di Euro. Dati smentiti dall’Agenzia delle Entrate la quale certificava che questa misura aveva contribuito alle truffe (che comprendevano tutti i vari bonus), solo per un ammontare del 3% sulla cifra totale.

Poi e’ subentrato il Governo della Giorgia Meloni che doveva essere l’alternativa a Draghi e ha confezionato un’altra bugia: “il Superecobonus va smantellato perché crea debito pubblico”.

Tutti i dati economici che interessano questo intervento, che ha come obiettivo la diminuzione delle emissioni ed il risparmio energetico, sono risposte positive. “Il Superbonus non e’ un costo per lo Stato, ma contribuisce all’innalzamento del Pil”. È questo, in sintesi, il risultato dello studio condotto da Nomisma che stima dai 38,7 miliardi di euro investiti un ritorno economico di 124,8 miliardi. Replica il Censis con uno suo studio dal quale viene fuori che il gettito fiscale ripaga il 70% della spesa a carico dello Stato. Se consideriamo che la maggior parte dei soldi spesi provengono a fondo perduto da fondi Europei lo Stato guadagna e non si indebita! Se il nuovo Governo vuole abolire il 110%, visto l’innalzamento del prezzo del gas e delle bollette, bisogna che si inventi nuove formule perché una politica che preveda il risparmio e la riqualificazione energetica va fatta! È UNA PRIORITA’ ECONOMICA E AMBIENTALE!

Va ricordato al nuovo governo che se il problema attuale è l’energia e abbiamo delle case “energivore” ripagare una tantum le bollette è azione dispendiosa e poco efficiente!! Con un totale di 35.265.464 di unità immobiliari, la maggior parte degli edifici del nostro “Bel Paese” sono in classe energetica G (12.600.000) e F (8.900.000), le classi più basse, per mantenere al caldo o al fresco le nostre case, bisogna consumare tanto gas ed elettricità. Se aggiungiamo la classe D la percentuale degli immobili certificati nelle tre classi energetiche menzionate ammontano all’87% delle abitazioni che hanno un forte bisogno di interventi di efficientamento energetico! Se il governo nega questi dati, nega l’emergenza in cui versiamo!

Le critiche fatte a questa misura sono ingiuste ma non significa che nulla va cambiato, anzi ci sono i termini per farla funzionare meglio applicando la Teoria dell’Utilizzazione Progressiva, PROUT. I cardini base della Teoria sono:

  1. Garantire a tutti le minime garanzie per vivere.

Ridistribuzione della ricchezza

Regole indispensabili per una economia inclusiva e di equità sociale capaci di distribuire in maniera più omogenea gli investimenti pubblici. In questa direzione si possono applicare le seguenti estensioni al Superecobonus.

  1. Fino ad oggi ad usufruire del 110% e’ stata soprattutto la classe media. I poveri difficilmente accedono a questi meccanismi perché non sono in grado né di gestirli economicamente, né in grado di fare le richieste visto la complessità della materia. È prioritario dedicare un capitolato specifico del 110% per questa fascia di popolazione dove la povertà energetica viene accentuata dai costi sempre meno accessibili dell’energia. Questa misura specifica di 110% (incluso il Sismabonus110%) dovrebbe essere gestita dai Comuni che dovrebbero aiutare, accompagnare nella realizzazione persone e famiglie meno abbienti, aprendo uffici dedicati. Il progetto dovrebbe essere supervisionato dagli uffici locali delle Agenzie delle Entrate. In questa specifica fascia dovrebbero essere poste anche tutte quelle realtà del terzo settore (associazioni, cooperative) che operano in progetti di inclusione sociale.
  2. Comunque oggi il problema e’ il caro bollette che e’ aumentato e aumenterà ancora quindi un fattore che dovrebbe contraddistinguere questa misura e’ anche la velocità degli interventi. Fare degli interventi nella forma del 110% ma più piccoli e mirati. Coibentare il tetto o il sotto tetto di una casa a uno due piani ti porta ad un risparmio sulla bolletta dal 30 al 40% con i benefici anche ambientali che ne conseguono. Fare un intervento di questo genere non è fortemente invasivo, è alla portata realizzativa delle molte piccole aziende del settore. Cambierebbe qualcosa per le impostazioni delle detrazioni fiscali visto che sono interventi di piccola portata e quindi poco interessanti per le grandi banche ma snellendo le procedure e considerando che qui stiamo parlando di milioni di interventi la cosa dovrebbe essere appetibile per molti.
  3. Il 110% dovrebbe invece rimanere così com’è per i Condomini ma affiancato da un fondo pubblico che dovrebbe essere utilizzato come aiuto per i condomini meno abbienti come ha già esposto qualche rappresentate del governo Meloni.

Queste tre misure contribuirebbero alla redistribuzione della ricchezza prendendo fortemente in considerazione quella parte di popolazione le cui condizioni economiche non permettono l’accesso alle minime necessità.

Seguendo le indicazioni del PROUT va ribadito che questi interventi pubblici contribuirebbero molto di più allo sviluppo socio economico se venissero aumentati i salari del settore coinvolti considerando anche l’aumento dell’inflazione che sta appesantendo il caro vita. Devono essere aumentati i controlli per far rispettare le misure di sicurezza sul lavoro, diminuendo anche i carichi di lavoro attraverso la riduzione delle ore di lavoro giornaliere. Inoltre va detto che queste misure di intervento sarebbero maggiormente efficaci se da parte dello Stato ci fosse un controllo diretto su industrie chiave e sulle materie prime che interessano il settore. In questi due ultimi 2 anni l’aumento dei prezzi a livello globale di materie prime come ferro, legno, cemento, energetici sono aumenti più del 100%. Abbiamo sempre detto che per contenere la speculazione finanziaria sulle materie prime e la guerra, lo Stato deve avere le armi per frenare tali fenomeni che mettono a serio rischio le economie di uno stato sovrano. Golden Share e Nazionalizzazione devono essere le risposte. Un altro difetto da correggere è quello che per il Superecobonus bisognerebbe aumentare la quota dei materiali prodotti in Italia. L’aumento della produzione e servizi a livello locale per l’autoconsumo è un’altra caratteristica del Sistema PROUT. Siamo in grado di produrre i pannelli fotovoltaici della navetta spaziale Artemis 1 che in questi giorni sta orbitando intorno alla Luna, perché dovremmo sottostare alla speculazione cinese che detiene il monopolio su tale tecnologia? Se in questo settore aumenta la produzione di materiali e tecnologie Made in Italy, aumenterà anche l’occupazione.

Dante Nicola Faraoni

Tarcisio Bonotto

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