Capitalismo

Cambiare perché tutto rimanga uguale

Albino Bordieri 23/10/2022

Analisi dell’attuale compagine di Governo in funzione della sua possibile efficacia.

Il nuovo Governo di Giorgia Meloni, come spesso succede, ha cambiato i nomi dei ministeri per dare un’indicazione programmatica di quello che sarà fatto. Molte volte i governi precedenti hanno poi disatteso il nome che avevano dato ai ministeri, quindi non possiamo dare adesso un giudizio sull’operato del Governo che ancora non ha cominciato ad agire, ma possiamo dare un’opinione preventiva basandoci sui nomi e su quanto sappiamo del programma di Giorgia Meloni. Darò la mia personale opinione su questi nomi e sulle implicazioni che ne derivano.

Ministero dello Sviluppo economico -> Ministero delle Imprese e del made in Italy

Lo sviluppo economico è per tutti, chiamarlo Ministero delle imprese significa che un ministero sostiene principalmente solo una componente dello sviluppo, gli imprenditori, e trascura un’altra parte, i lavoratori. Spingere sulla produzione per l’esportazione (made in Italy) piuttosto che la produzione per il consumo interno è una scelta di parte. Significa tenere i salari bassi per tenere basso il prezzo di esportazione e fare arricchire solo le imprese che esportano.

Ministero degli Affari europei -> Ministero degli Affari europei, coesione territoriale e PNRR

Qui sono stati aggiunti coesione territoriale e PNRR. Bene per la coesione sociale. Nel programma di FDI si parla di rafforzare la coesione sociale con una serie di misure interessanti. Il problema è il PNRR, che come sappiamo aumenterà il debito pubblico, perché la maggior parte dei finanziamenti del PNRR dovranno essere restituiti, aumentando il debito pubblico se si utilizza il PNRR per finanziare attività che non rendono in tempo breve, entro il 2027.

Ministero delle Pari opportunità e famiglia -> Ministero della Famiglia, natalità e pari opportunità

L’aggiunta della parola natalità ci fa capire che il nuovo Governo vuole occuparsi del problema della bassa natalità in Italia. In primo luogo io penso che la bassa natalità non sia un problema. Non abbiamo bisogno di occupare nuovo territorio con case per i nuovi nati. Non abbiamo bisogno di nuove braccia per lavorare, se l’agricoltura e la produzione industriale saranno il più possibile gestiti dalle macchine, come già sta avvenendo. Non abbiamo bisogno di nuove persone per pagare le pensioni, perché basterà spostare la raccolta di contributi pensionistici, che adesso sono pagati in base al numero di dipendenti, al valore aggiunto. Cioè se un’impresa ha 100 come differenza fra le entrate e le uscite, pagherà, con il metodo proutista, una percentuale calcolabile intorno al 15% circa per i contributi previdenziali, indipendentemente dal numero di lavoratori.

Detto ciò se una coppia vuole avere figli, dovrebbe poter usufruire di asili nido, scuole all’avanguardia, permessi retribuiti dallo Stato per seguire i figli, maternità pagata dallo Stato e non dai datori di lavoro. Ma non dovrebbero avere premi in denaro, perché incentivare o disincentivare le nascite ha sempre prodotto disastri sociali, in qualunque posto sia stato adottato questo approccio.

Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali -> Ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare

Niente da dire sulla sovranità alimentare, che viene da più parti criticata. Questo va bene. Solo che quello che intende il Governo Meloni, a giudicare dai discorsi alle Camere e da quelli in campagna elettorale, somiglia più al sovranismo che alla sovranità alimentare. Meloni parla di aggredire i mercati esteri sostenendo i nostri prodotti, mentre la sovranità alimentare è il diritto di ogni popolo, sia le nazioni che le piccole comunità, di produrre gli alimenti che servono al proprio sostentamento. Meloni parla di attrarre in Italia gli investimenti esteri. Ma gli investitori esteri portano capitale giusto per il tempo che serve ad avere guadagni veloci, sfruttando il più possibile i lavoratori italiani e portando via capitale italiano, impoverendoci. La cosa migliore sarebbe di ostacolare gli investimenti esteri in Italia, non di attirarli. Si dovrebbero anche ostacolare gli industriali italiani che portano la loro produzione all’estero e quelli che comprano terre all’estero per la produzione agricola. Per l’agricoltura ci vorrebbe un piano per utilizzare i fondi europei del PAC (Politica Agricola Comune) per sostenere e organizzare a sistema i piccoli produttori agricoli, contro i grandi gruppi agricoli di proprietà delle multinazionali.

Ministero della Transizione ecologica->Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica

Nel programma di FDI si parla solo di svincolarsi dalla dipendenza dal gas russo, ma non si fa accenno al fotovoltaico, all’eolico, all’idroelettrico. Si parla invece di Investire nel nucleare di ultima generazione, che nel mondo reale non esiste perché è solo un sogno sul futuro. Questo tipo di sogno è meglio che non diventi mai realtà, visti i pericoli e le spese per conservare e tenere protette le scorie nucleari per millenni. Se qualcuno fa questi sogni, è meglio che continui a dormire.

Ministero dell’Istruzione -> Ministero dell’Istruzione e del merito

Il merito. Cosa bisogna dire del merito e della meritocrazia? La meritocrazia è la scusa del capitalismo estremo per giustificare il fatto che pochi capitalisti posseggono la maggior parte delle risorse della terra. Loro sono bravi e se lo meritano. Non importa se le persone muoiono di fame, loro si meritano di morire di fame e malattie perché sono degli incapaci, perché non si danno da fare abbastanza.
Riguardo al merito, la politica proutista si può riassumere così: “Da ciascuno secondo le migliori capacità, a tutti le minime necessità, il sovrappiù secondo i meriti”. Il merito viene sempre dopo aver fornito a tutti le minime necessità.

La scuola non può comunque essere il luogo dove si scelgono i più meritevoli, piuttosto il luogo dove si dovrebbe insegnare a tutti a dare il meglio di se.
Da notare che il nome non è più “Pubblica Istruzione” sin dal 2001 ad opera del Governo Berlusconi di quel periodo e poi mai cambiato successivamente.

Ministero del Sud e Coesione territoriale -> Ministero delle Politiche del mare e del Sud

Niente da dire per l’aggiunta della parola mare, purché non diventi una scusa per punire quelli che, attraverso il mare, vorrebbero venire in Europa per avere una vita migliore e invece muoiono durante il tragitto oppure sono tenuti prigionieri in condizioni disumane in nazioni che hanno fatto convenzioni con l’Italia.

Ministero delle Politiche giovanili -> Ministero dello Sport e dei giovani

Non ho particolari critiche alla aggiunta della parola sport.

Dopo questa rapida analisi, mi chiedo cosa cambierà realmente con il nuovo Governo. Questi attuali ministri facevano parte del Governo Berlusconi (12 su 27) e non sono riusciti a migliorare le condizioni degli italiani negli anni di Governo Berlusconi, quindi non capisco perché dovrebbero essere capaci di farlo adesso:

Tarcisio Bonotto

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