Capitalismo

Liz Truss, Draghi, Sholz e gli altri

Dante Nicola Faraoni 21-10-2022

Ha fatto scandalo la proposta del governo inglese, della premier Liz Truss, di una forte detassazione dei più ricchi per uscire dalla crisi inflazionistica che sta velocemente aumentando il numero di poveri. Tutto ciò denota le debolezze delle teorie neo liberiste sulla detassazione.

Dall’era Reagan in poi si sono susseguiti crolli di borsa e dell’economia in maniera sequenziale e molti hanno compreso che detassare i ricchi non è una soluzione.

Il promotore della Teoria dell’Utilizzazione Progressiva (PROUT) P. R. Sarkar a riguardo spiega un tipo di dinamica economica che la storia conferma. “Ci sono due cause principali delle depressioni economiche: in primo luogo, la concentrazione della ricchezza e, in secondo luogo, il blocco della circolazione della moneta. Se il capitale è concentrato nelle mani di pochi individui o dello Stato, la maggior parte delle persone sarà sfruttata da un pugno di sfruttatori. Come risultato di questo processo di pesante sfruttamento, si verifica una grave esplosione. Questa esplosione è nota, nel mondo economico, come depressione. La concentrazione della ricchezza, e in particolare la concentrazione del valore della ricchezza, è la causa fondamentale di una depressione”.

Se c’è qualcuno, storia alla mano, che può smentire questo si faccia avanti! È la logica della dinamica economica di questo pianeta: le risorse sono limitate e se pochi super ricchi se ne impossessano creando monopoli, il risultato è la povertà di milioni, miliardi di altri esseri umani. In Inghilterra anche i conservatori si sono accorti dell’inadeguatezza delle ricette ultra liberiste della Truss, ed evidentemente, non sono contenti che si metta in bella mostra la faccia criminale degli speculatori super ricchi a cui voleva tagliare le tasse. Era un po’ troppo! Il governo Truss e’ caduto in soli 45 giorni, un record e con questo sono morte le teorie neo liberiste.

Ma c’è oggi un’altra teoria usata dal capitalismo per farci uscire dalla crisi, cioè quella Keynesiana utilizzata negli anni trenta per affrontare la Grande Depressione economica del ’29. Lo Stato dà soldi ai privati per farli uscire dalla crisi con la speranza che creino poi posti di lavoro. Draghi in Italia, Sholtz in Germania, i paesi UE ed altri in generale stanno usando questa teoria che ha però contribuito nel passato ed anche nella storia recente, ad aumentare pericolosamente il debito pubblico. Teorie altrettanto sbagliate perché se con la prima (detassazione) si arricchiscono i super ricchi, con la seconda (prestiti anche a fondo perduto), si rischia di conservare i capitali dei super ricchi che sono il problema e la causa delle crisi. Inoltre si rischia di indebitare pericolosamente lo Stato.

Attualmente fa scandalo che si vogliano detassare i super ricchi ma nessuno fa caso quando lo Stato tira fuori miliardi per salvare banche o aziende quotate in borsa. Aziende che negli anni passati, attraverso la speculazione finanziaria, hanno gonfiato il portafoglio a persone che già erano miliardarie. In base ai principi del PROUT gli aiuti dovrebbero essere dati in funzione della creazione delle garanzie delle minime necessità e della ridistribuzione della ricchezza e non sulla vaga promessa che se lo stato salva la Fiat in cambio l’azienda mantiene i posti di lavoro. Lo stato non può sottostare ai ricatti dei grandi capitalisti che, oltretutto in questi anni, hanno continuato a mantenere bassi i salari, a licenziare e a delocalizzare per aumentare i profitti. Il forte indebitamento pubblico porta poi a tagli di servizi e beni essenziali come sanità, scuola ed in casi estremi al default, alla bancarotta come è già successo in Grecia, Argentina, Shrii Lanka e molti altri paesi.

Il nostro sistema produttivo non può più continuare a convivere con questi problemi. Se si vuole affrontare inflazione, occupazione e favorire l’aumento del potere d’acquisto degli italiani sono necessari dei cambiamenti sugli investimenti che lo Stato deve intraprendere.

Per fermare la speculazione predatoria,  la nostra politica dovrebbe essere di lasciar fallire le aziende quotate in borsa o che hanno delocalizzato. Il capitale pubblico va investito per ristrutturare ed aiutare queste aziende trasformandole in cooperative attraverso il meccanismo del WBO, Workers Buyout. I lavoratori acquisiscono l’azienda con l’aiuto pubblico, in questa maniera si mantengono i posti di lavoro ma con l’aggiunta di una maggior ridistribuzione della ricchezza.

Se utilizzato come strategia economica questo sistema potrà far ripartire produzione, salari e consumi che è il motore che fa girare la moneta e l’economia.  In questo momento abbiamo a disposizione anche 200 miliardi del PNRR, che il Governo ne utilizzi una parte per questo scopo invece di buttare denaro in bocca ad affamati affaristi che non li restituiranno mai neanche in occupazione o benefici per la collettività.

Chi crede veramente ad un futuro per questo nostro Paese deve avere il coraggio di intraprendere nuove formule dove la persona ed il lavoro sono più importanti del profitto di pochi super ricchi. Gli italiani sono un popolo pieno di risorse che il mondo ci invidia. Lavoratori e tecnici qualificati in grado di produrre prodotti di alta qualità nei più svariati settori, giovani in grado di esprimere creatività e innovazione ai più alti livelli.

Quali problemi ci sarebbero ad innescare processi di democrazia economica dove lavoratori, tecnici, amministratori e manager diventassero soci e proprietari dell’azienda dove lavorano? Nessuno, è solo una questione ideologica, ma le logiche capitaliste ed i sacerdoti che le professano sono vecchi, ad un passo dalla tomba. PROUT, Progressive Utilisation Theory è un sistema integrato che sostiene questo tipo di cambiamento. PROUT sostiene un sistema basato sulla cooperazione coordinata e sostenuto da industrie chiave gestite dallo Stato con il metodo ne’ profitti ne’ perdite. Ridurre le attività private solo per le esigenze delle piccole aziende iniziando un processo di socializzazione dell’economia che porti sicurezza e stabilità economica per tutti, questa è la strada.  E’ ora di cambiare.

Tarcisio Bonotto

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