Capitalismo

DECENTRALIZZAZIONE ECONOMICA 1a parte

P.R. SARKAR è autore della teoria socio-economica PROUT (Teoria della Utilizzazione PROgressiva). Questa filosofia è una candidata a sostituire il traballante capitalismo, inumano e incapace di venire incontro ai bisogni delle persone, degli esseri viventi e dell’ambiente.

di PRABHAT RANJAN SARKAR
Calcutta, 16 marzo 1982 – 1a parte

La questione economica più importante oggi, per i leader di tutti i paesi del mondo, è come aumentare la qualità di vita dei loro concittadini attraverso la prosperità economica dello Stato. Questa è una questione scottante, specialmente in quei paesi che sono economicamente arretrati. La questione non è molto semplice perché in molti paesi le persone sono ancora direttamente dipendenti dalla natura per la loro sussistenza. Solo in pochi paesi le persone sono state in grado di utilizzare la loro conoscenza e saggezza per risolvere i loro problemi economici.

La maggior parte dei paesi del mondo, sia capitalisti che comunisti, hanno adottato la politica della centralizzazione economica. Mentre le economie dei paesi capitalisti sono centralizzate nelle mani di pochi capitalisti o di poche istituzioni capitaliste, le economie dei paesi comunisti sono centralizzate nelle mani del partito. Dopo tanti anni di centralizzazione economica, quanto successo hanno avuto questi paesi nel migliorare il livello [della qualità] di vita della popolazione?

Per valutarlo, la questione principale è se lo sfruttamento economico è stato sradicato o meno e se, alla gente comune, è stata garantita una capacità di acquisto sempre maggiore. Il fatto è che in un’economia centralizzata non c’è alcuna possibilità che lo sfruttamento economico possa mai essere sradicato o che i problemi economici della gente comune possano essere risolti definitivamente.

Per quanto riguarda l’India, la gente comune è stata più volte ingannata dagli interessi costituiti: innumerevoli promesse sono state fatte dai leader politici, ma non si sono rivelate altro che crudeli imbrogli e la politica di centralizzazione economica si è rivelata solo una strategia per accumulare capitali crescenti nelle mani dei capitalisti. Da un lato le masse diffidenti sono tenute indulgenti promettendo loro qualcosa di marginale e, nel frattempo, i capitalisti continuano ad accumulare enormi ricchezze.

Se esaminiamo perché questo accade, troveremo che la causa è chiara ed evidente. Tutte le politiche economiche del paese sono formulate da una manciata di persone che sono i pilastri del capitalismo.

C’è solo un modo per fermare lo sfruttamento economico e alleviare la situazione della gente comune, ed è quello di attuare una politica di economia decentralizzata in tutti i settori dell’economia. Una pianificazione di successo non può mai essere fatta stando seduti in un ufficio con aria condizionata a migliaia di chilometri di distanza dal luogo in cui la pianificazione deve essere intrapresa.

L’economia centralizzata non potrà mai risolvere i problemi economici dei villaggi remoti. La pianificazione economica deve iniziare dal livello più basso, dove l’esperienza, la competenza e la conoscenza della gente locale possono essere utilizzate a beneficio di tutti i membri di un’unità socio-economica. Tutti i tipi di problemi economici possono essere risolti solo quando le strutture economiche sono costruite sulla base dell’economia decentralizzata.

La questione fondamentale è come rimuovere l’influenza malsana dell’economia centralizzata. Il vero problema è: chi farà suonare il gatto? [assemblea dei topi: chi legherà la campanella alla coda del gatto?]

Se gli interessi acquisiti non riescono ad essere guidati da un retto intelletto, allora la gente dovrà prendere in mano la situazione. Si dovranno creare delle pressioni circostanziali in tutti i modi possibili, unendosi attorno allo slogan: “Abolire l’economia centralizzata per porre fine allo sfruttamento: stabilire un’economia decentralizzata”.

L’economia decentralizzata è l’unico modo in cui la gente può raggiungere compiutamente il benessere, perché [essa] non solo garantirà la prosperità economica, ma aprirà anche la strada al progresso psico-spirituale individuale e collettivo.

Una volta che i problemi mondani delle persone sono stati risolti, avranno maggiori opportunità di sviluppare le loro potenzialità nella sfera psichica e spirituale. Con l’istituzione dell’economia decentralizzata, lo sfruttamento economico e psico-economico sarà sradicato, il divario tra ricchi e poveri sarà ridotto al minimo e il benessere individuale e collettivo sarà notevolmente aumentato. Questo a sua volta creerà maggiori opportunità per il progresso psichico e spirituale di tutti i membri della società.

Principi dell’economia decentralizzata:

Il primo principio dell’economia decentralizzata è che tutte le risorse di un’unità socio-economica dovrebbero essere controllate dalla popolazione locale.

In particolare: le risorse necessarie per produrre il fabbisogno minimo devono essere in mani locali e tutte le industrie basate su queste risorse dovranno essere controllate interamente dalla popolazione locale. Le materie prime locali devono essere pienamente utilizzate per produrre tutti i tipi di beni necessari allo sviluppo economico di un’unità socio-economica.

DECENTRALIZZAZIONE ECONOMICA 2a parte

Tarcisio Bonotto

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